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Digitale si o digitale no…


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Pagina aggiornata al 23/04/2013   
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Sì ormai il dilemma è proprio questo: passo al digitale col sistema DCC (Digital Command Control) o resto al classico sistema analogico in DC (o in AC se sono marklinista).

Sui forum a tema fermodellistico non è difficile incappare in moltissime discussioni (che a volte sfociano nell'integralismo) che hanno come tema principale il DCC. Compaiono sempre più spesso termini tecnici come CV, centraline, programmazione, retroazione e chi più ne ha ... più ne metta.

Ma cosa possiamo fare col DCC? Col DCC possiamo:

  • avere un gran numero di loco che si muovono in modo indipendente sugli stessi binari

  • avere loco con accelerazione, decelerazione e velocità massima personalizzata in base al tipo di mezzo

  • avere la funzionalità luci delle loco svincolata dal motore: a motore fermo, quindi in stazione, la loco e le carrozze possono avere le luci accese

  • comandare sulle loco l'accensione delle luci aggiuntive (luce in cabina, terzo faro)

  • comandare il dispositivo fumogeno sulle vaporiere

  • comandare lo sgancio di carrozze dalla loco in qualsiasi punto del tracciato senza binari sganciavagoni predisposti sul plastico

  • evitare di sezionare le rotaie

  • avere più comandi (anche wireless) per guidare "ognuno la sua loco"

  • avere loco "sound" che riproducono i suoni tipici del mezzo contestualmente all'attività della loco: accensione loco: si sentiranno i suoni dei compressori che si caricano; marcia loco: si sentiranno gli sbuffi delle vaporiere che aumentano progressivamente; frenata: si sentirà lo stridio dei ceppi dei freni sulle ruote

  • avere pantografi che si alzano e si abbassano a comando

  • definire degli istradamenti per l'ingresso o l'uscita da stazioni; quindi, premendo un solo pulsante nella tastiera della Centrale DCC, posso impostare scambi e segnali nella giusta posizione per ... far entrare il convoglio dall'ingresso Nord-1 al binario 4 della stazione di Roccasecca o far uscire, ad un determinato orario, il convoglio dal binario 2 all'uscita Est della stazione di Roccacannuccia ... un mini banco ACEI !!!

  • comandare il plastico direttamente con l'iPhone, l'iPad o un tablet Android

Se poi abbiamo la possilità di utilizzare un personal computer ... si apre un mondo: il computer può diventare una centrale digitale a tutti gli effetti (e che centrale digitale !!!). In questo modo potremo:

  • utilizzare lo schermo del PC come sinottico del nostro plastico e comandare itinerari, scambi e segnali con un click

  • avere finestre indipendenti per, ad esempio, gestione linea, loco, itinerari

  • avere su schermo i comandi delle singole loco (velocità, funzioni, etc) e farle muovere ... col mouse

  • utilizzare SW commerciali già pronti all'uso

  • costruire il SW in casa (se siamo programmatori) personalizzandolo in base al nostro plastico e alle nostre esigenze

Considerate che il PC può gestire anche la retroazione che, unita al suo "orologio" interno, può gestire la circolazione del plastico simulando, ad orario, un intera giornata nel nostro mondo ... in scala ridotta.

E si sta aprendo un fronte nuovo riguardo i decoder "bidirezionali"; cioè al fatto che i nuovi decoder, oltre ad eseguire gli ordini della Centrale DCC, possono comunicare con la Centrale DCC per "dirgi" ... sono il decoder 4 e sto viaggiando alla velocità 20 ...

Un ipotetico scenario in cui un convoglio, passando su una determinata sezione di linea comuniche i suoi dati alla Centrale DCC la quale in base a questi dati decida se instradarlo in stazione se è un treno regionale o in linea se è un treno AV o al fascio merci se è un merci o al deposito se è una loco da manovra ... potrebbe diventare presto realtà !!!

Sembrerebbe tutto magnifico col DCC quindi la domanda nasce spontanea:

 

Perchè pensarci tanto? Passiamo tutti al DCC.

 

Il criterio con cui dobbiamo capire se il DCC fa per noi, secondo me, è il seguente: cosa fare del mio plastico una volta terminato? o meglio: perchè voglio costruire / sto costruendo / ho costruito un plastico?

  • Perchè mi piace realizzare paesaggi, colline, montagne...

  • Perchè mi piace autocostruire edifici, strutture...

  • Perchè voglio far sgranchire le bielle alla mia collezione di locomotive

Se il vostro interesse fermodellistico è relativo soltanto a queste domande, forse il DCC non fa per voi: siete caduti dalla sedia ? Ma perchè ? E cos' altro dovrei fare con un plastico se non quello che c'è scritto lì sopra ?

La risposta è semplice: ESERCIZIO !!! Ricordiamoci che su un plastico si dovrebbero effettuare delle operazioni realistiche, ovvero far muovere i nostri modelli cercando di emulare il più possibile la realtà: un plastico dovrebbe essere la realtà 87 volte più piccola ... nel caso della scala H0 ad esempio.

Molte possibilità che ci danno i sistemi analogici per gli automatismi, vengono complicate col DCC pensato, fondamentalmente, per la marcia ... "a vista". Lo stesso vecchio buon "blocco automatico" si complica parecchio col sistema DCC.

Nelle mostre, dove vengono esposti i plastici modulari, se fate attenzione alla tecnica realizzativa, vi renderete conto che c'è una linea a doppio binario (con i cappi agli estremi di solito che la rendono a falso doppio binario) gestita in analogico con "blocco automatico" ed una linea a semplice binario in DCC gestita "a vista"

Vi consiglio di leggere anche i prossimi articoli per capire in dettaglio il funzionamento del DCC con i relativi vantaggi e svantaggi rispetto all'analogico

Spero di avervi dato un idea ... anzi qualcosa di più di un idea spero ... per poter prendere la decisione: ricordate che un plastico analogico può essere digitalizzato (cioè trasformato in digitale) mentre un plastico digitale non può essere trasformato in analogico.

Io la scelta l'ho fatta: plastico (anzi diorama) digitale il DCC. La tecnologia è ormai matura ed i prezzi sono alla portata di tutti.

Buon plastico, digitale o analogico che sia, a tutti !!!

 

N.B. S Se i termini che ho usato in questo articolo, ti risultano ... oscuri ... nelle F.A.Q. è dettagliato il loro significato.


            
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